Divenire genitore non è un semplice evento, ma è un processo che inizia prima della nascita e non si esaurisce con essa e coinvolge entrambi i soggetti in coppia in modi e tempi diversi (Florita, 2021).
Nel corso della vita e delle diverse fasi che si attraversano, si possono incontrare difficoltà nell’esercitare il nostro ruolo di genitori e nella relazione con nostro figlio. Durante il ciclo di vita, la famiglia è chiamata infatti a crescere ed evolversi per fare fronte alle differenti necessità che emergono con il passare del tempo. Queste difficoltà possono manifestarsi da subito con l’arrivo del bambino e con il difficile passaggio da coppia a famiglia, oppure – ad esempio – possono emergere con la nascita di un fratellino che mette in crisi un equilibrio familiare costruito spesso con tanto impegno.
Altre volte le fatiche possono manifestarsi nel corso degli anni: il bambino non ascolta, è disobbediente, non si sa come farsi rispettare; ci sono difficoltà nell’andare a scuola, frequenti mal di pancia o mal di testa che non permettono al piccolo di svolgere la sua vita serenamente; oppure ancora il bambino ha frequenti crisi di ansia o di rabbia, è aggressivo con i compagni oppure in famiglia e non si trova il modo giusto per aiutarlo.
Certamente però, se l’infanzia è trascorsa in modo apparentemente placido e sereno, con la crescita e l’ingresso nell’adolescenza, il rapporto genitori e figli subisce profondi scossoni e questo, in molti casi, può portare all’emergere di una problematicità e di una sofferenza che necessitano di una presa in carico professionale.
Vediamo ora nello specifico i tipi di intervento che si possono svolgere nell’ambito della genitorialità, con i minori e la famiglia.
Il sostegno alla genitorialità è un intervento terapeutico rivolto a genitori che richiedono un aiuto e un sostegno nell’affrontare difficoltà con i figli. Questi percorsi offrono un aiuto concreto in ambito educativo e psicologico e consentono di migliorare la relazione con i figli, le dinamiche familiari e la crescita di ogni membro della famiglia.
Gli obiettivi del Sostegno alla genitorialità sono:
Il tuo bambino è spesso triste? Il tuo bambino ti sembra sempre nervoso, arrabbiato o inquieto?
Dorme la notte? Ha incubi, crisi di rabbia o di ansia, manifesta sintomi fisici che però non sembrano avere una chiara origine organica?
Possiamo provare a capire insieme se all’origine di tutto questo possa esserci un disagio emotivo.
E’ possibile infatti che il malessere del piccolo sia espressione di una fatica nell’affrontare una particolare fase della vita oppure è possibile che sia il segnale di un disagio più profondo e radicato.
E’ importante quindi dare significato al sintomo che il bambino esprime, rileggendolo alla luce della sua storia personale, familiare e delle relazioni che ha vissuto e che vive nel presente.
Il percorso inizia incontrando i genitori, momento nel quale si raccologono le informazioni principali che riguardano il bambino e la famiglia, si accoglie la loro personale visione della situazione e di ciò che sta vivendo il bambino e si inizia a costruire un rapporto di conoscenza e fiducia. Già attraverso questi primi incontri è possibile cogliere alcuni aspetti di fatica e provare a trovare una strategia condivisa per modificare alcune dinamiche familiari (laddove possibile) e aiutare il bambino a vivere meglio alcune situazioni.
Successivamente a questi primi incontri, se lo si ritiene necessario, il terapeuta può incontrare nel suo studio il bambino.
I principali strumenti di cui si serve la psicoterapia infantile sono il gioco, il disegno e la fiaba. Essi rappresentano canali comunicativi “alternativi” a quello verbale attraverso cui il piccolo può esprimere in modo più libero e spontaneo i suoi vissuti. In età evolutiva, infatti, l’uso della parola è meno adatta a veicolare vissuti angoscianti o disturbanti, resi al contrario più tollerabili dall’utilizzo di canali espressivi che si muovono sui binari della fantasia e della creatività.
L’intervento di cura nel bambino avviene in stretta correlazione con il lavoro terapeutico con i genitori: diventa indispensabile coinvolgere i genitori del bambino, sia perché siano informati loro stessi sull’andamento del percorso, sia perché si possa comprendere a fondo quale sia il disagio del piccolo e quali siano i cambiamenti relazionali, educativi e nello stile di vita che vanno adottati per aiutarlo a stare meglio.
Dott.ssa Valentina Capuano
Psicologa Psicoterapeuta - Pavia (PV)
Dott.ssa Valentina Capuano Psicologa Psicoterapeuta
Pavia (PV)
declino responsabilità | privacy policy | cookies policy | codice deontologico
Iscritta all’Albo degli Psicologi della Lombardia n. 14783
Laurea in Psicologia Clinica Università degli Studi di Pavia
P.I. 02470120185
AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi o di automedicazione. I consigli forniti via web o email vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento. La visita psicologica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.
©2017 Tutti i testi presenti su questo sito sono di proprietà della Dott.ssa Valentina Capuano
© 2017. «powered by Psicologi Italia».
E' severamente vietata la riproduzione, anche parziale, delle pagine e dei contenuti di questo sito.